La Mole Vanvitelliana
Lazzaretto, fortezza, deposito tabacchi, raffineria di zucchero, cittadella militare e adesso casa di arte e eventi. La Mole Vanvitelliana si porta addosso, fin dalla sua nascita, l'avanguardia della versatilità. Come se l'adattamento a funzioni diverse fosse parte di lei. Da sempre. Dalla prima pietra o forse dalla prima immagine, dal primo progetto da cui poi è stata realizzata.
Costruita su un'isola artificiale, figlia del grande genio Luigi Vanvitelli, è conosciuta anche come il Lazzaretto di Ancona. 20.000 metri quadri di ingegneria, architettura, arte, storia: un posto dove il tempo ha un suo senso, un suo spazio. Accogliente.
Il passato, il presente, la terra, il mare, il rumore della città, il silenzio delle mura, maestose. Una bellezza poliedrica, nel cuore di un porto, bagnata dal mare.
Ai piedi della città, la nota struttura dalla forma pentagonale è stata protagonista di un importante progetto di recupero e restaurata nel 1997. Adesso, un punto di riferimento per Ancona: centro di mostre, festival ed eventi oltre che sede dell'importante Museo tattile Omero. La storia della Mole vede il suo inizio nel 1733, con la prima pietra posta, per poi essere terminata dieci anni dopo nel 1743.
Si dice che anche il noto Casanova passò da qui: nelle Mèmoires fu lui stesso a scrivere che trascorse alla Mole Vanvitelliana un periodo di quarantena dove l'amore ovviamente non mancò.
Divisa dalla terraferma dal canale mandracchio, collegata invece ad essa da tre ponti, la Mole all'inizio era raggiungibile solo attraverso imbarcazioni. Per la difesa militare è stato progettato anche il rivellino, posto verso il mare aperto. Fin da subito risulta essere non solo un'opera architettonica ma anche riferimento di innovativa ingegneria. Era stato assicurato ad esempio il rifornimento idrico attraverso una rete sotterranea di cisterne: nel Tempietto di San Rocco, al centro della Corte, erano presenti tre pozzi.
Il luogo che un tempo poteva ospitare fino a 2000 persone in stato di quarantena, oltre che una grande quantità di merci, continua oggi ad accogliere tra le sue mura persone, funzioni, arte ed eventi diversi.
La Mole è oggi un sistema culturale articolato in due episodi: espositivo e performativo, formativo e produttivo. Uno spazio in cui le cose accadono e l'azione culturale trasforma lo spazio in una dinamica perpetua.
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